Questa sera non sono uscito con te,
___ero alla festa di laurea di Francesca. Lasciavo le mie dita scandire le pause reggendo un flûte di sangria in una mano, sigaretta nell’altra. Io, Gianni e Francesca si discuteva del presente, un mezzo sorriso al futuro, un sorso ancora. Calato dal cielo si appresta un uomo dal naso piccolo, lievemente brizzolato, sulla quarantina e chiede di potersi scaldare le mani affianco a noi. Le dita gli si sono freddate eppure lui una volta era pianista, dieci anni di studio, ora collegando hardware adatto – dice – fa ottima musica elettronica. Il suo discorso non ha un principio, pare essere cominciato già alcuni metri prima di incontrarci, eppure per buona educazione non lo interrompiamo. Soffre da tempo di sinusite. Non posso fare a meno di cercargli il naso e domandarmi come sia possibile fare uscire muco da fori tanto minuti. Eppure garantisce che spesso ha di questi problemi e la roba gli scorre in abbondanza verso il labbro, oppure gli si ferma dritta in fronte e non ne vuole sapere di rendergli più facile la vita. Il calore, quello si che lo aiuta a liberarsi. Nessuno gli ha poi impedito di proseguire elencandoci i diversi centri termali dove ha cercato cura, a Parma in Romagna a Riccione.. Scusa devo rientrare, ho una scusa qualsiasi per occuparmi di altro e ti ringrazio se mi offri da bere ma sono a una festa di laurea.
___Ci fossi stata, ti avrei baciata senza altri pensieri. Eppure desideravo nuove pause, aspirare, bruciare, fumare. Da giorni vado a correre. Non corro per smaltire il fumo, fumo la sera per non obbligarmi a essere del tutto sano. Eppure quell’uomo (che chiamerò Paolo) è ancora là sulla soglia, come un check-point col suo amico (che chiamerò Marco). Fumano, bevono e si parlano il discorso di anni e anni. Paolo non fuma, occupa le labbra in discorsi abilmente concatenati, con un argomentare tanto serrato da non concedere pause a chi, come me, ne cerca. Inevitabilmente mi lascio irretire nuovamente e m’incaglio al suo tavolo. Ha insegnato a lungo matematica, adora la fisica teorica.. uh, maledetta sinusite.. mi indica il suo amico, ah lui si che sa scrutare le donne: ha studiato psicologia. Già, le donne. Paolo, si chiama Paolo?, ne ha trombate parecchie e a quarantacinque anni ha un sacco di esperienza di come si monta una femmina. Di occasioni ne ha sempre, l’altro giorno in un pub una francese quasi gli metteva la lingua in bocca. Però cerca una storia seria.
La sigaretta l’ho finita, dopo aver aspirato le sue morbosità non ho alcun motivo di intrattenermi ma, beh, Vedi lui? Ciao sono Marco, ciao Fabio, sai ho studiato psicologia. Si, molto interessante. Paolo mi ricorda che c’è chi studia come ipnotizzare le persone e affascinare le donne. No, non è il suo caso, però c’è gente che si fa pagare molto per insegnare di queste cose. Urca! Però ora rientro, grazie della discussione.
___Tu non c’eri e il locale dentro me era vuoto. Se non posso stare in tua compagnia, ho deciso, voglio poter sentire ancor più la tua mancanza. Non ho voglia di fumare e di parlare con quegli avventori logorroici, dunque esco parlo con loro e fumo. Vuoi? Grazie, ho le mie. No, fuma queste sono svizzere. Eccomi di nuovo. Che sto facendo? Mi ricorda di quando a tutti i costi volevo parlare coi testimoni di Geova o coi mormoni per confrontarmi, per confutarli con pazienza e costanza.. Ma quei due nuovi amici al tavolo non hanno prediche da espormi.
E invece si. Marco dice che siamo angeli, lui è uscito da un tumore e da allora vuole predicare il bene. Scusa, ma che mestiere fate? Guidano limousine per vip, politici e professori. O bella, mi siedo. Paolo s’è lasciato con la fidanzata dopo dieci anni; si era accorta che lui la trombava senza chiederle altro e ora lei sta con un gioielliere. Si è iscritto a diciotto euro l’anno a un servizio online di incontri d’amore e cerca una storia seria, che di scopatine se ne è già fatte troppe. Marco si è sistemato con una prostituta brasiliana – Ehi, sai Fabio che hai la faccia di una persona buona? Fai bene, bisogna saper amare gli altri – l’ha sposata. Ha pure accolto in Italia un suo amico del Brasile salvo poi accorgersi che si trombava appunto sua moglie, tanto è vero che ora hanno pure una bimba assieme quei due. Per disprezzo – vuoi una sigaretta? No grazie ho già fumato – ha pagato il viaggio di ritorno del cornificatore in Brasile con la piena intenzione di ammazzarlo. Guardando più volte il frigo, dove lo avrebbe conservato, ha aspettato alcuni giorni il momento. Poi invece è tornato a Parma.
___Se dentro il locale Francesca festeggia, piove una tristezza amara sulla soglia, di quelle on the rocks, con gin e limone. E sul limite mi sento pure io, che ti desidero senza averti, che vorrei ora anche ciò che non sei e dunque ti fumo. Ora il loro incessante dialogare non mi da’ più fastidio, prendo e mi siedo con loro. Con convinzione. E dialogo anch’io, ribatto, porto nuovi argomenti, cazzo se sono in un vortice verso l’abisso voglio poter danzare anch’io! Noto con piacere che sono molto felici che mi sia fermato ad ascoltarli, sono loro stessi a dirmelo con schiettezza. Prima di declinare l’invito a proseguire la serata in altro luogo, gli auguro felicità. Ma io debbo andarmene, che ho una vita da far fiorire. Paolo mi consiglia un libro di una quindicenne fatta a pezzi e chiusa in un bunker, Marco mi fa vedere un suo recente filmato amatoriale di una donna che gli succhia il cazzo, stringo loro la mano e me ne vado. Ma si, ci rivedremo dai..
Tornando a casa in bici non tocco terra, perché ti penso.
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